La pelle che abito (La piel que habito) è un film thriller del 2011 diretto da Pedro Almodóvar ed interpretato da Antonio Banderas ed Elena Anaya. Il film è liberamente tratto dal romanzo francese "Mygale", di Thierry Jonquet.
Trama
Un brillante chirurgo plastico, affranto per le tragedie passate, ha creato un tipo di pelle sintetica in grado di resistere a qualsiasi tipo di danno (punture di insetti, ustioni ecc). L'esperimento è stato fatto su una misteriosa cavia femminile e, intanto cresce lo scetticismo della comunità scientifica nei confronti della sua paziente e del suo passato, che il protagonista vorrebbe assolutamente dimenticare.Commento
Un film drammatico e malato di Almodovar (che li ha sempre fatti "strani"), ma il tutto è ben orchestrato e scorre con grazia sopraffina, c'è una cura nei dettagli da far impressione. Un buon Banderas ben lontano da fattorie, galline e biscotti... "La pelle che abito" è un film che cattura, scuote, appassiona e convince. Da vedere.Avvertenza [VM14]: Nudo femminile e maschile, scene violente e inquietanti sia visivamente che psicologicamente.
Spiegazione
Interpreti e personaggi
Antonio Banderas (Robert Ledgard), Elena Anaya (Vera), Marisa Paredes (Marilia), Jan Cornet (Vicente), Roberto Álamo (Zeca), Eduard Fernández (Fulgencio), José Luis Gómez (presidente dell'istituto di biotecnologia), Blanca Suárez (Norma), Susi Sánchez (madre di Vicente), Bárbara Lennie (Cristina), Fernando Cayo (dottore psichiatra).Curiosità
- Sul set Antonio Banderas ha stupito alcuni consulenti medici perché aveva le mani di un chirurgo provetto. Tuttavia ha ammesso che non avrebbe mai potuto fare il chirurgo nella vita reale perché l'idea di avere la vita di una persona nelle sue mani lo spaventa."- La moglie di Banderas, Melanie Griffith, è rimasta sconcertata per lo strano atteggiamento del marito nel corso delle riprese. Quando ha visto il film al Toronto Film Festival si è resa conto del perché, ciononostante il film le è piaciuto.
- Al Festival di Cannes 2011, ha avuto un effetto insolito su molti spettatori: tra le file del pubblico c'è stato infatti chi ha lasciato la sala, disturbato dalle situazioni rappresentate nel film.
- Riguardo il personaggio interpretato da Antonio Banderas, il regista ha dichiarato: «Uno dei film che ho suggerito a Antonio Banderas di vedere prima dell’inizio delle riprese era “Le cercle rouge” di Jean-Pierre Melville. Il suo personaggio non ha alcun rapporto con i gelidi ladri del film. Quello che mi interessava mostrare ad Antonio era la loro ‘inespressività’. Alain Delon non è mai stato migliore nella sua brillante carriera di quanto lo sia stato nei tre film che ha girato con Melville, con espressioni facciali minime.»
- Almodòvar ha imposto ai suoi collaboratori tecnici di sviluppare dei percorsi liberi da riferimenti. Tuttavia ha ammesso che, nel corso dei processi seguenti, sono apparsi alcuni ospiti inaspettati, chiari echi che hanno a che fare con la letteratura e il cinema fantasy: “Frankenstein” di James Whale o “Vertigo” e “Rebecca” di Alfred Hitchcock. Perfino Bunuel ha la sua citazione, nella prima immagine del film.
- In una scena il dr. Ledgard lo vediamo lavorare a un albero di bonsai. Il bonsai è l'arte di creare alberi nani spettacolarmente contorti, contrariamente ai loro modelli naturali, tenendo sotto controllo la loro alimentazione, condizione di crescita e potatura. Questo rispecchia il suo esperimento in corso con Vera.
- L'uomo che va al negozio di abbigliamento per portare gli indumenti di sua moglie, è Agustín Almodóvar, produttore del film e fratello di Pedro Almodóvar.
- Almodovar, affascinato dall'opera di Fritz Lang, inizialmente pensò di dirigere il film in bianco e nero per ricreare le atmosfere dei classici film noir.
Colonna sonora
- Por el amor de amar (Buika & Iván González Lewis)
- Por el amor de amar (Ana Mena)
- Petite fleur (Sidney Bechet)
- Se me hizo fácil (Buika)
- Shades of Marble (Anders Trentemøller)
- Between the Bars (Chris Garneau)