Frasi del film Sette anime


Le più belle e celebri frasi del film "Sette anime", film drammatico del 2008 con Will Smith e Rosario Dawson.

«Cambierà la vita di sette persone. Una di queste cambierà la sua.»
(Tagline del film)

Titolo Originale:
"Seven Pounds" (2008)
Genere: Film drammatico
Regia di: Gabriele Muccino
Protagonisti: Will Smith, Rosario Dawson

Trama breve:
  Perseguitato da un segreto, Ben Thomas cerca di riscattarsi, trasformando radicalmente la vita di sette persone che non conosce. Una volta avviato il piano, non dovrà più fermarlo... o almeno questo è quello che ha in mente. Ma Ben non aveva programmato di innamorarsi di una di queste persone e lei è quello che finirà per trasformarlo.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Dio ci ha messo sette giorni a creare il mondo... io ci ho messo sette secondi a distruggere il mio. (Tim)

Ti ho mentito... io alla morte ci penso tutti i giorni... (Tim)

C'è un tempo giusto per andarsene dalla vita di una persona anche quando non si ha un posto dove andare... (Tim)

Ci siamo... ti voglio bene. (Tim)

Vorrei volare su un aereo per 13 ore senza l'angoscia di essere lontana dal mio medico. Sai, viaggiare. Zaino in spalla, fare esperienze. Vedere il mondo. Vorrei solo avere il tempo di capire chi è che sono. Cos'è che mi piace. Fare cose, provarle, lasciarmi andare, ogni tanto. Non sai quanto vorrei andare a correre. A volte ci penso. Come sarebbe se potessi correre. (Emily)

Insignificante sarebbe una promozione per me. (Ben)

Ho sempre considerato questo posto una cura per l'anima. Spero sia cosi per te. Quando firmerai il contratto la mia casa diventerà di tua proprietà. Non dire mai come l'hai avuta e non metterti in contatto con me per nessun motivo. E se ti stai chiedendo perché ho scelto te, ti prego di smettere. Ti chiedo soltanto di rispettare le mie volontà e di vivere la tua vita pienamente. [Lettera a Connie Tepos] (Tim)

Vorrei capire che genere di persona è Stewart Goodman. Io ho il potere di cambiare drasticamente la sua attuale condizione. Ma non vorrei fargli un regalo che lui non si merita. Ho bisogno che lei mi dica se lui è o non è una brava persona. (Tim)

Io non so niente di chi sei, di te, del tuo passato,da dove vieni... però continui a farti vivo... e a me va bene! (Emily)

Digli quello che stai per dire...diglielo...digli che glielo hai detto. (Tim)

Lei è una brava persona? (Tim)

Mi avevano detto che era letale, ma io sapevo solo che era la cosa più bella che abbia mai visto! (Tim)

Questa è la cosa che io ho imparato... e che voi dovreste tenere a mente per ottenere questi contratti. Tre fasi. Prima: ditegli quello che state per dirgli. Fase due: glielo dite. Fase tre: ditegli cosa gli avete detto. (Tim)

La prima volta che ho visto una cubomedusa avevo dodici anni. Nostro padre ci portò all'acquario di Monterey. Non ho mai dimenticato quando disse che era la creatura più letale del pianeta. Per me era solo la cosa più bella che avessi mai visto. (Tim)

Chi ha la coscienza ha l'anima, chi ha l'anima si innamora. (Tim)



Dialoghi

  • Tim: Lei ha qualche entrata proveniente da fonti attualmente sconosciute al fisco?
    Emily: Beh, di recente vado a pesca di monetine nelle fontane... Cioè, tiro su pezzi da dieci cent qui e là. Ogni tanto da venticinque. [con sarcasmo]
  • Emily: Stava guardando lui, o stava guardando me?
    Tim: Veramente, stavo solo seduto qui. Lo sto facendo male?
    Emily: Non l' ho già vista nell'ascensore l'altro giorno?
    Tim: Oh, sì. Il fatto è che lei è sotto accertamento. Mi chiamo Ben Thomas. Agenzia delle entrate. E lei deve al governo... Cinquantaseimila duecentoquaranta dollari e diciannove centesimi.
    Emily: Lo so.
    Tim: E ora le tocca beccarsi me. Vuole sedersi, prego, signorina Posa? Ho dato un'occhiata alle sue dichiarazioni... di questi ultimi tre anni. Nel 2005...
    Emily: Era... Lei era nella mia stanza l'altra sera?
    Tim: No, per niente. Io non ero nella sua stanza l'altra sera. Non rientra nel codice comportamentale dell'agenzia. Abbiamo controllato il 2005, 2006 e 2007. Ci risulta una grossa disparità tra quanto da lei dichiarato e...
    Emily: Signor Thomas.... Io sono appena stata dimessa. Quindi, non so... A meno che lei non voglia... sbattermi in qualche carcere per evasori del fisco, io vorrei andare a casa mia adesso.
    Tim: Oh, certo. Non c'è problema. Okay. La ricontatterò.
  • Emily: Perché ho la sensazione che tu mi stia facendo un grande favore?
    Ben: Perché ho la sensazione che tu te lo meriti!
  • Tim Thomas: È vero che lei ha detto che non si considera meritevole di un cuore perché la sua vita è insignificante in tutti i sensi? ... Mi dispiace. Non so perché l' ho detto. Le chiedo scusa.
    Emily: Vi fanno qualche corso di sensibilità all'agenzia delle entrate, signor Thomas?
    Tim: No. Non direi.
    Emily: Già.
    Tim: Quindi lei non si considera una brava persona?
    Emily: Se facessi io a lei questa domanda, come risponderebbe?
    Tim: "Insignificante" sarebbe una promozione per me, gliel'assicuro.
  • Dan: Ho parlato di nuovo col dottore. Manderà le tue cartelle domattina.
    Tim: Tutto qua?
    Dan: Si.
    Tim: Qualche domanda?
    Dan: Sempre la stessa.
    Tim: Beh, stessa risposta, allora.
    Dan: Sai, ieri sera stavo pensando a quando avevamo 14 anni... E abbiamo fatto il nostro patto di ferro. Sulla spiaggia, davanti alla casa dei tuoi nonni... Ci siamo giurati che non ci saremmo mai rubati le ragazze. Ricordo che quella sera mi dicesti che ti piaceva tanto Stacey Miller e che volevi invitarla a uscire. E io dissi: "Ehi, amico. Non puoi, me la sono già fatta quella". Non era vero, ma l'avrei voluto... Solo che le piacevi molto più tu di me, e... Cosi ti dissi una balla, perché ero geloso. E mi sono reso conto che mi sono portato dentro questa bugia nel cuore per gli ultimi 25..."
    Tim: Piantala! Piantala! Pensa a concentrarti. Fa' quello che mi hai promesso.
    Dan: Cos'è, credi che io...?
    Tim: Fa' quello che mi hai promesso!
    Dan: Credi che io voglia mollarti, vero? Noi ci conosciamo da tutta la mia vita! Okay? Ques... Questa non è una cosa che si fa tutti i giorni. Questa non è una cosa facile per me. Farò in modo che vada tutto come vuoi tu. Sta tranquillo.
  • Tim: Mi serve un favore.
    Holly: Qualsiasi cosa, non hai che da chiedermi.
    Tim: Mi occorre un nome. Qualcuno nel tuo computer. Qualcuno che se la passa male davvero... Bisognoso d'aiuto, ma troppo orgoglioso per chiederlo agli altri.
    Holly: Che cosa vuoi fare?
    Tim: Dare una mano. Mi serve un nome.
  • George Ristuccia: Lo so, ben, che continuo a chiedertelo, ma perché a me?
    Tim: Perché tu sei una brava persona.
    George: No, sul serio.
    Tim: Anche quando non sai di essere osservato.
  • Emily: Non so nemmeno perché ti ho chiamato. Scusa. Solo che avevo qui il tuo biglietto... Ben? Sei ancora lì?
    Tim: Si.
    Emily: Ci pensi mai alla morte?
    Tim: Mi capita, ogni tanto.
    Emily: La mia taccia è bluastra. Il che non è proprio un buon segno.
    Tim: Dovresti cercare di riposare. Perché non provi a dormire un po'?
    Emily: Mi piace parlare con te.
    Tim: Anche a me piace parlare con te.
    Emily: Me la racconti una storia, per favore?
    Tim: Okay. Allora... C'era una volta un bambino che si chiamava...
    Emily: Ah, ne avevi già una bella e pronta, che fortuna. Io direi che si chiamava Ben.
    Tim: No, veramente, questo bambino si chiamava Tim.
    Emily: Carino il nome Tim.
    Tim: Allora... Il fratello più piccolo dava il tormento a Tim perché gli facesse aeroplani di carta. Cosa che a Tim riusciva molto bene. Però Tim sognava di fare cose molto più grandi.
    Emily: Okay. E poi cos'è successo?
    Tim: Un giorno, Tim andò sul retro della casa prese del nastro adesivo, si attaccò alle braccia dei rami e si arrampicò su per la grande quercia. Il fratellino allora disse: "Tim, tu non puoi volare". E lui rispose: "Dici? Sta' a vedere". Salì fino in cima all'albero e si lanciò.
    Emily: Quant'era alta la quercia?
    Tim: Era... Era abbastanza alta. Si ruppe un braccio.
    Emily: Oh, mio dio. Ma è orribile questa storia.
    Tim: Oh, no, no. Poi migliora. Dopo questa esperienza, Tim si rese conto che voleva volare. E allora dedicò la sua vita a progettare navi spaziali.
    Emily: Credevo tosse più interessante questa storia.
    Tim: Oh, beh non lo è... finché non arrivarono i dragoni.
    Emily: Ah, allora sì, ora è meglio. Mi piacciono i dragoni. Specialmente quelli spaziali.
    Tim: Sì, e questi erano dragoni spaziali che sputavano fiamme e avevano un brutto carattere. Ah, ecco. Ho un'idea. Tu adesso cerchi di addormentarti e quando dormi, io riattacco.
    Emily: Okay. Ben?
    Tim: Sì?
    Emily: Grazie per avermi ascoltato. E parlato.
    Tim: Cerca di addormentarti.
    Emily: Buonanotte, Ben.
    Tim: Buonanotte, Emily. Emily? Emily... [lei si addormenta, lui la raggiunge in ospedale] Ti ho mentito. Ci penso tutti i giorni alla morte.
  • Ospedale: Sì, pronto?
    Ben Thomas: "C'è una emergenza!
    Ospedale: Di che si tratta?
    Ben Thomas: C'è stato un suicidio!
    Ospedale: Chi è la vittima?
    Ben Thomas: Io.

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