«In questo mondo di ladri c'è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai.»
(Frase tratta dalla canzone del film)
(Frase tratta dalla canzone del film)
Titolo Originale: "In questo mondo di ladri" (2004)
Genere: Film commedia
Regia di: Carlo Vanzina
Protagonisti: Valeria Marini, Carlo Buccirosso, Max Pisu, Biagio Izzo, Leo Gullotta
Trama breve: Cinque onesti cittadini e lavoratori: Fabio, Monica, Nicola, Walter e Lionello, hanno in comune l'aver subito una truffa immobiliare: hanno acquistato tutti la stessa abitazione che tra l'altro non esiste nemmeno. Quando vanno a denunciare il tutto alla polizia si rendono conto che i truffatori la fanno sempre franca. L'impiegato Fabio che ha perso tutti i suoi risparmi investiti su un fondo di diamanti sudafricani ormai fallito, decide di truffare a sua volta la banca presso cui lavora... la mente è il vicino di casa, il signor Gastone, gli aiutanti sono invece tutte le altre vittime come lui, persuasi dalla necessità di denaro e ormai coinvolti in un sistema in cui trionfa la disonestà.
(Scheda completa)
Frasi celebri
Il residence non c'è, Roberto. Ti dico che non c'è. Sì, sì, c'è la montagna, la neve, una vista stupenda. Peccato che il residence non c'è. Grazie tante per il bel regalo eh. Mi hai dato proprio una bella patacca! (Monica)Ladri, vigliacchi. Ladri, vigliacchi. Schifosi ladri e vigliacchi. (Lionello)
La vita è una truffa continua, dal giorno in cui nasci fino a quando ti mettono sotto la terra. Se non sai truffare soccombi, sopravvive solo chi fotte il prossimo. Più fotti più campi meglio. (Fabio)
Questa è la mia fregatura. È una fregatura sentimentale e sono quelle che non passano mai. (Monica)
A furia di convincere i clienti che era un investimento sicuro, mi sono convinto pure io e ho investito. Vaffanculo alla Borsa, ai diamanti e a tutto il Sudafrica. Poi dice che uno diventa razzista. (Fabio)
Signori, avemus topona. (Fabio)
Che stronzone quel chirurgo plastico. D'altronde mai fidarsi di chi ti taglia, perché prima o poi ti taglia fuori. (Signor Gastone)
Un buon generale si riconosce sempre dai propri apprendenti. (Signor Gastone)
Un momento. Io bodi guarda. (Walter)
Come va il tasso? (Monica)
La verità è che gli onesti sono condannati a rimanere onesti per tutta la vita. Perché per fare i disonesti ci vuole fantasia, vocazione, e quella o ce l'hai o non ce l'hai. (Signor Gastone)
Non lo voglio il suo 10%, preferisco reinvestirlo su di voi il 10%. Possiamo fare molti più soldi insieme. Possiamo continuare ad essere soci. (Signor Gastone)
Qui siamo proprio sull'isola del tesoro. Guarda, c'abbiamo anche Gambadilegno (Colonnello Leonardo) e una bellissima Venerdì (Monica). Dovete sapere che i più grandi ladroni del mondo hanno seppellito il proprio tesoro proprio qui. (Signor Gastone)
Dialoghi
- Emma: Dovrebbe essere qua. Beh, sì. La montagna è la stessa.
Fabio: Gli alberi sono quelli.
Giacomino: E il residence è questo?
Emma: [Ridendo] No, cosa dici...
- Lionello: Anche voi la prima quindicina di febbraio eh?
Emma: E la seconda quindicina di agosto.
Lionello: Ah, quindi l'avete preso in quel posto due volte. Noi solo il febbraio.
Fabio: Ma il residence veramente non c'è?
Lionello: Le sembra di vedere un residence? C'è un residence qui?
Fabio: Ma io ho pagato 40 mila euro.
Nicola: Io invece solo 36 mila perché era esposto a nord.
Fabio: Bel culo.
Emma: Beh, certo che solo a te succedono certe cose.
Fabio: Solo a me? Adesso telefono e faccio uscire il residence.
Nicola: Già fatto.
Lionello: Ho provato anch'io, c'è un disco che continua a ripetere che il numero non è attivo.
Nicola: A quest'ora l'agenzia l'avranno sbaraccata.
Colonnello Leonardo: A quest'ora si saranno mangiati tutti i vostri soldi.
- Walter: Scusi, il Residence Miramonti.
Colonnello Leonardo: Benvenuto nel club dei pataccati!
Walter: Pataccati? In che senso dei pataccati?
Fabio: Nel senso che fa parte anche lei del club.
Walter: E lei chi è?
Fabio: U presidente.
- Fabio: Senta commissario, secondo lei quante possibilità abbiamo di acciuffare questi truffatori?
Commissario: Statisticamente poche.
Nicola: Andiamo bene.
Fabio: E invece realisticamente?
Commissario: Ah realisticamente... anche meno.
- Walter: Ma non è che siete venuti qua a prendermi per il culo?
Fabio: Più che altro a salvarglielo.
- Fabio: La situazione è tragica, stiamo inguaiati, non c'è più niente da fare.
Lionello: Allora cosa siete venuti a fare?
Nicola: A proporle un'operazione di chirurgia plastica.
Lionello: [Ride] Voi a me?
Walter: Se le interessa le rifacciamo il suo conto in banca.
Nicola: Dottore, glielo facciamo passare da così [seno naturale] a così [seno rifatto].
Lionello: È una sesta!
Fabio: Facciamo una quarta, dovesse scoppiare un'altra volta?
- [In Ospedale a far visita a Lionello]
Nicola: Mamma mia, mi pare una mummia.
Monica: Ciao Lionello.
Lionello: Buongiorno signori, desiderano?
Walter: Oh Lionello, siamo noi.
Lionello: Noi? Chi noi?
Fabio: Noi, noi, i tuoi suoceri.
Lionello: Soci? Quali soci?
Monica: Forse con la botta in testa non ci riconosce.
Fabio: No, finge di non riconoscerci, secondo il piano prestabilito.
Fabio: Lionello bello, hai fatto un ottimo lavoro, guarda qua, sei stato perfetto.
Lionello: Sì?
Nicola: L'assicurazione ci darà sicuramente il massimo.
Lionello: Eheh, quindi avrò il massimo.
Nicola: Avremo il massimo.
Lionello: Mi saranno il massimo.
Fabio: No, ci daranno il massimo.
Lionello: Avrò il massimo.
Nicola: Avremo.
Lionello: Avrò.
Walter: Lionello, ti ricordi di noi? I soci? Ci quotiamo? 200€ a testa?
Lionello: Non ne ho di soci io, non ho firmato niente.
Monica: Non si ricorda, secondo me è sotto shock.
Fabio: Secondo me è nu fijo de zoccola. Fatti venire immediatamente la memoria altrimenti ti facciamo venire nu trauma cranico che nun te scuorde chiù.
Lionello: SUORAAAAAAA!!!
Nicola: Disgraziato, la voce la tiene però!
- [Monica prende un nuovo acquisto della moglie dello sceicco]
Nicola: Ma che fai? Rubi?
Monica: No, gli ho lasciato il mio, siamo uno pari!
Nicola: Se ne piglio uno a mia moglie che dici? Se ne accorge?
- Emma: Senti, visto che stasera ho invitato i Galbusera.
Fabio: Ma chi è?
Emma: Ma come ma chi è? Sono Emma, no? I Galbusera...
Fabio: Ma chi sono?
Emma: Ma come chi s... Ti sei dimenticato, lo sapevo. Vabbè, comunque non importa, passa dal vinaio per magari due bottiglie di rosso eh. Cosa dici? Non spendere tanto perché tanto coi Galbusera non ne vale la pena. Hai sentito?
Fabio: Emma, io dal vinaio non ci vado. Perché a casa non ci torno, né stanotte, né per cena, né mai. Mettiti a sedere.
Emma: E lo già fatto. Perché scusa? Cioè non ho capito, ma perché hai un'altra donna?
Fabio: Macché un'altra, e poi volendo non ne ho il tempo. Stanotte devo fare una cosa importantissima e difficilissima.
Emma: Ma cosaaaa?
Fabio: Ti dimostrerò che non sono quell'inetto che pensi tu. La nostra vita dopo questa notte cambierà da così a così. Mi spiace che non puoi vedere il gesto della mai mano, ma poi capirai. Per favore non m richiamare, adesso riattacco, non posso distrarmi. Passo e chiudo.
Emma: Scusa, ma i Galbusera?
Fabio: MA CHI SE NE FOTTE DEI GALBUSERA!
Emma: Giacomino, alzati e andiamo a comprare il vino.
Giacomino: I compiti?
Emma: MA CHI SE NE FOTTE DEI COMPITI!
- Fabio: Inutile che insinui, questo locale io non lo conosco proprio.
Signora Continenza: Allora facciamo in questo modo. Siccome non ci sono mai stata neppure io, questa sera ci andiamo insieme per la prima volta.
Fabio: Dove?
Signora Continenza: A Las Vegas 69. È così che si chiama, no?
Fabio: Non credo sia un posto adatto a noi.
Signora Continenza: Ah no? Se non ci sei mai stato come fai a dire che non è adatto?
Fabio: Non è Las Vegas che mi preoccupa, ma il 69.
- Monica: E vedrà che non se ne pentirà, perché io nella sua banca verserò molti soldini.
Direttore: Bene, e se non sono molto indiscreto, lei che attività svolge?
Monica: Che lavoro faccio? Pubbliche relazioni. Accompagno manager e industriali a cena e dopocena, sono disponibile anche fuori Milano per il weekend.
Direttore: Ah, ho capito! E guadagna bene?
Monica: 10 mila a botta.
Direttore: Miiiinchia! ... cioè mi scusi...
- Monica: Ma come mai ci lasciano andare?
Fabio: Non avete capito ancora? I poliziotti che ci hanno portato qua non erano poliziotti veri.
Monica: Sul serio?
Fabio: E certo. Ci hanno parcheggiati nella sala d'attesa dell'ufficio passaporti, non ci hanno preso le generalità, non ci hanno preso i documenti...
Walter: Ci hanno preso la valigetta...
Monica: Quindi ci hanno bidonato.
Fabio: Eh!
Monica: Andiamo al secondo piano a denunciarli.
Nicola: E cosa denunciamo? Che ci hanno rubati i soldi che noi abbiamo rubato? Ma si scema?
Fabio: Torniamo tutti a casa va, poteva andare peggio.
- Gastone: Pazzesco. È assurdo farsi fregare come pivellini da due poliziotti falsi.
Fabio: Secondo me erano veri falsi, come i quadri che vende lei. Credibilissimi: la macchina regolare, l'uniforme regolare, c'avevano pure la sirena sopra al tetto. E a un certo punto hanno salutato due colleghi nel cortile e quelli cordialmente hanno pure risposto.
Gastone: Ma erano complici pure loro, no?
Fabio: Pure loro?
Gastone: Ma che cosa ci vuole a fare il poliziotto. Una va in sartoria, si affitta una divisa, poi dà una pittata di azzurro alla macchina, due baffettini alla meridionale e il gioco è fatto.
Fabio: Ma non posso credere, qualcuno ha parlato sicuramente, c'è stata qualche soffiata. Ma chi ha parlato? Chi?
Gastone: Ma che ne so io, mica faccio il veggente, faccio il truffatore. I suoi soci nemmeno li conosco.
Fabio: E neanch'io li conoscevo, che posso far, ho sbagliato ad arruolarli. Come generale non valgo niente, mea culpa, ho sbagliato. Le restituisco i 30.000€, però a rate. 100€ al mese vanno bene?
Gastone: Ma che cosa me ne frega a me dei soldi, non è questione di denaro, capisce? Quelli mi hanno ferito nel mio orgoglio, nel mio narcisismo, capisce?
Fabio: Non capisco, ma sono solidale, che posso fare...
Gastone: È come un ladro che va a rubare a casa di un ladro, un truffatore truffato. È assurdo, una vergogna.
narcisismo, capisce?
Fabio: Abbiamo fatto il possibile, ma non è stata colpa nostra.
- Gastone: È come chiedere a una talpa di fare la tigre.
Fabio: Lei ha detto che sono una talpa. Mia madre mi chiamava topino...
Gastone: Ma vaffanculo, ma vaffanculo. Brutto sorcio.
- Monica: Noi siamo persone oneste, non ladri professionisti.
Gastone: Persone oneste, lo so benissimo. Infatti sto proponendo di rubare dei ladri ricchissimi per ridistribuire a dei poveri onesti come noi.